Se ti è mai successo di vederti annullare un volo all’ultimo istante, sai bene quanto possa essere frustrante, soprattutto se non ottieni indietro il tuo denaro.

In questi giorni, la vicenda che ha coinvolto EasyJet e l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) è arrivata a una svolta definitiva: il Tar del Lazio ha confermato la sanzione di 2,8 milioni di euro per voli cancellati senza rimborso durante il periodo post-lockdown.
La sentenza del Tar
Il ricorso presentato dalla compagnia aerea britannica è stato giudicato infondato dal Tribunale amministrativo regionale.
Con questa decisione, easyJet è chiamata a pagare la somma comminata dall’Antitrust nel 2021, periodo in cui vennero riscontrate pratiche considerate scorrette per la cancellazione di numerosi collegamenti dopo la riapertura dei confini nazionali.
Il Tar ha sottolineato che, sebbene la pandemia avesse inciso in parte sull’operatività dei voli, ciò non giustificava le modalità con cui la compagnia ha gestito le soppressioni.
Le contestazioni dell’Antitrust
Le autorità di controllo hanno individuato diverse criticità nel comportamento di easyJet.
In particolare, si è evidenziato come l’azienda puntasse su soluzioni alternative, come i voucher, per i voli annullati, invece di informare in modo chiaro e immediato i passeggeri sulla possibilità di ottenere il rimborso in denaro.
Secondo l’Agcm, ciò avrebbe generato confusione e difficoltà a chi desiderava ricevere indietro il costo del biglietto anziché accettare un buono sostitutivo.
Cancellazioni e informazioni carenti
Per molte persone, scoprire all’improvviso di non poter partire senza ricevere spiegazioni esaustive è stato fonte di disappunto.
Le segnalazioni dei consumatori hanno messo in luce vari ostacoli nella procedura di richiesta del rimborso, spesso nascosta tra le opzioni sul sito della compagnia o complicata da call center a pagamento.
Questo tipo di gestione, secondo il Tar, non era giustificabile nemmeno dallo stato di emergenza dovuto al Covid-19.
Il nodo dei diritti dei passeggeri
Le normative europee, in particolare il Regolamento (CE) 261/2004, stabiliscono che, in caso di cancellazione del volo, il passeggero ha diritto a un rimborso integrale o a un trasporto alternativo.
La compagnia aerea, per escludere la compensazione pecuniaria, deve inoltre dimostrare che l’annullamento fosse inevitabile anche adottando tutte le precauzioni necessarie.
Il Tar ha quindi ribadito come siano fondamentali la trasparenza e l’assistenza nei confronti di chi subisce un disservizio, specie quando si tratta di voli cancellati senza rimborso.
La replica di easyJet
La compagnia si è detta “delusa” dalla decisione e ha dichiarato di ritenere di aver sempre operato in linea con la legislazione in vigore, che nel periodo della pandemia è stata in continuo aggiornamento.
EasyJet, inoltre, ha spiegato di voler valutare eventuali ulteriori passi legali per contestare la sentenza, pur non avendo al momento rilasciato informazioni più dettagliate sulla strategia futura.
Cosa significa per te
Se sei tra coloro che hanno subito la cancellazione di un volo durante i mesi caldi della pandemia e desideri un rimborso, questa sentenza può rappresentare un precedente importante.
Da un lato rafforza i tuoi diritti di passeggero, dall’altro richiama le compagnie aeree alla massima chiarezza nei confronti dei consumatori, evitando di proporre soluzioni che mettano in secondo piano la restituzione del denaro.
Uno sguardo al futuro
Il caso easyJet ha acceso i riflettori su come sono state gestite le pratiche di rimborso e compensazione durante i periodi più complessi dell’emergenza sanitaria.
Ti conviene tenere d’occhio eventuali sviluppi, perché questa sentenza potrebbe spingere anche altri vettori a rivedere le proprie procedure, evitando di incorrere in sanzioni simili e di lasciare i viaggiatori alle prese con voli cancellati senza rimborso.
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