Nel corso degli ultimi dieci anni, è per la terza volta che la compagnia aerea Alitalia rischia il fallimento.

Da quando la maggioranza dei suoi dipendenti ha votato “No” al referendum in cui si chiedeva di approvare un piano di tagli ed esuberi che avrebbe dovuto aiutare il rilancio della compagnia, le banche hanno rifiutato di concedere nuovi finanziamenti ed Alitalia ha avviato le procedure per richiedere il commissariamento, ovvero la nomina da parte del governo di amministratori che possano traghettare la società verso il prossimo passo della sua travagliata storia: la vendita ad altra compagnia oppure il fallimento, con vendita dei beni per ripagare i creditori.
Nel pieno dell’emergenza Coronavirus il Governo ha deciso di scrivere l’ultimo capitolo della saga Alitalia inserendo all’interno del Decreto Cura Italia l’avvio della procedura di nazionalizzazione di Alitalia, ovvero l’ennesimo salvataggio della nostra compagnia di bandiera con spese a carico, anche questa volta, di tutti gli italiani.
A fronte di tali incerti scenari, centinaia di passeggeri hanno contattato i centralini di VacanzaRovinata.it al fine di ricevere risposta a diversi quesiti ai quali tenteremo nel presente articolo di dare esaustiva risposta.
Cosa rischia chi ha già comprato un biglietto con Alitalia?
“A seguito dell’esito negativo della consultazione referendaria, il programma e l’operatività dei voli Alitalia non subiranno per ora modifiche” questo è quanto dichiarato nella nota ufficiale dalla compagnia. Ma è proprio su quel “al momento” che sorgono le nostre maggiori perplessità.
Chi ha già acquistato un biglietto per i prossimi 3 – 4 mesi ha ragionevoli possibilità di partire in quanto il Governo ed il Commissario hanno interesse a garantire la continuità aziendale; condizione questa indispensabile per lasciare aperta la futura possibilità di acquisto della Alitalia da parte di qualche eventuale compratore. Tuttavia, non è da escludere che per le tratte meno redditizie, quali ad esempio alcune di quelle a lunga percorrenza, il Commissario potrebbe decidere di cancellare il volo con conseguente perdita dei biglietti già emessi.
Per le medesime ragioni, ancora più critica riteniamo sia la situazioni dei passeggeri già in possesso di biglietti Alitalia per voli con partenza prevista dopo l’estate, anche in considerazione del fatto che, pochi saranno i passeggeri che si azzarderanno ad acquistare nuovi biglietti e quindi, col passar del tempo, le casse della compagnia andranno sempre più a svuotarsi.
Se Alitalia dovesse smettere di volare, cosa accadrebbe ai clienti che hanno già acquistato un biglietto?
La risposta dipende da come è stato acquistato il biglietto aereo.
I più tutelati certamente sono coloro che hanno acquistato – tramite agenzia o direttamente da un tour operator – un pacchetto viaggio che comprende ad esempio il volo più il soggiorno. In tali casi infatti, in virtù della normativa dettata a tutela del viaggiatore, il passeggero ha diritto di richiedere direttamente al tour operator il rimborso o la riprotezione su volo alternativo.
Molto più precaria è la situazione di chi ha provveduto invece all’acquisto del solo biglietto aereo tramite agenzia, direttamente dalla compagnia aerea o tramite intermediario online. In questi casi il passeggero rientrerebbe, per la somma corrispondente al prezzo corrisposto per l’acquisto dei biglietti inutilizzati, nel calderone dei creditori della liquidazione aziendale con esigue possibilità di recupero integrale della somma, vista l’entità dei debiti di Alitalia.
È rischioso acquistare nuovi biglietti Alitalia?
A chi non ha ancora acquistato un biglietto Alitalia e sta pensando di farlo ora, consigliamo vivamente di desistere da tale intento.
Cosa succede ai punti Mille Miglia accumulati?
Dalle numerose richieste di assistenza pervenuteci sull’argomento, comprendiamo la grande preoccupazione dei clienti Alitalia, soprattutto di quelli più fedeli nel tempo, circa il destino che toccherà alla raccolta punti denominata Mille Miglia.
L’attuale programma di fidelizzazione Alitalia Mille Miglia, che conta allo stato attuale 5 milioni di iscritti di cui 3,5 milioni solo in Italia, scade il 31 marzo 2018. Entro tale termine possono essere richiesti i premi previsti per le miglia accumulate.
Si tratta della partita più rischiosa in mano per ora ad Ethiad Airways, la compagnia aerea che detiene il 49% di Alitalia e che ha acquistato il 75% di Alitalia Loyalty, l’azienda che si occupa delle gestione dell Miglia.
I punti fedeltà di possono tuttora utilizzare per acquistare biglietti aerei anche di altre compagnie aeree quali Etihad e i suoi partner o quelle che fanno parte dell’Alleanza SkyTeam. Per convertire i punti in biglietti è necessario però pagare qualcosa; ad esempio, un volo di sola andata Napoli – Milano vale 10.000 miglia più € 28.
Attualmente non è già possibile convertire i punti in premi in quanto la pagina web Mille Miglia Gallery non risulta raggiungibile.
Ebbene, qualora la crisi Alitalia dovesse risolversi con il subentro di un nuovo compratore o investitore, così come accaduto già in passato, i vantaggi acquisiti dai clienti Alitalia non dovrebbero decadere.
Ben diversa invece l’ipotesi in cui l’Alitalia dovesse andare incontro al fallimento; in questo caso i creditori dei vantaggi del programma fedeltà potrebbero, al pari di tutti i creditori sociali, richiedere di ottenere il credito vantato; anche in questo caso purtroppo le possibilità di recuperare i soldi sarebbero davvero esigue.