Nell’estate del 2024, quasi un volo su due in Europa è partito in ritardo.
Il problema del traffico aereo è una questione complessa che coinvolge molteplici variabili, specialmente nei mesi estivi, quando il volume di traffico nei cieli aumenta esponenzialmente. Eurocontrol, l’organizzazione intergovernativa che gestisce il traffico aereo europeo, ha registrato dati preoccupanti: tra giugno e agosto 2024, il 40% dei voli è atterrato in ritardo, e quasi il 50% è decollato dopo l’orario previsto.
Ma cosa rende così complicato il traffico aereo e quali sono i fattori principali che causano ritardi?
Analizziamo insieme le ragioni principali che portano a queste situazioni, in un’analisi dettagliata e tecnica.
Il concetto di “ritardo” nei voli: quando 15 minuti cambiano tutto
In ambito aereo, un volo si considera in ritardo quando parte o arriva con almeno 15 minuti di scarto rispetto all’orario programmato.
Questo dato può sembrare insignificante, ma in realtà, nel mondo del traffico aereo, quei 15 minuti possono fare una differenza enorme.
Uno degli elementi più importanti nella gestione del traffico aereo è lo slot di decollo o CTOT (Calculated Take Off Time). Ogni volo ha uno slot assegnato con una finestra di tolleranza di 15 minuti: può partire da 5 minuti prima fino a 10 minuti dopo l’orario previsto. Se il volo non parte entro questa finestra, sarà necessario attendere un nuovo slot disponibile, che potrebbe essere assegnato anche con ore di ritardo.
Questa rigida programmazione degli slot è necessaria per garantire la sicurezza e l’efficienza nel traffico aereo.
Ma vediamo più nel dettaglio come funziona la gestione di uno spazio tanto vasto come il cielo.
La gestione dello spazio aereo: FIR e ACC
Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, lo spazio aereo non è illimitato.
In realtà, è suddiviso in FIR (Flight Information Region), ovvero porzioni di cielo gestite da ciascuno Stato, responsabili della sicurezza dei voli e del monitoraggio.
In Italia, esistono tre principali FIR:
- Milano, con centri di controllo a Milano e Padova;
- Roma, gestita dal centro di controllo di Roma;
- Brindisi, sotto il controllo del centro di Brindisi.
Ogni FIR è suddivisa in settori più piccoli, gestiti dagli ACC (Area Control Centers), centri di controllo che monitorano e gestiscono ogni volo all’interno di una determinata porzione di spazio aereo. Ogni settore ha una capacità limitata di voli che possono attraversarlo in un dato momento, e questa capacità è regolata rigorosamente.
Il ruolo dei controllori del traffico aereo
Per comprendere meglio come vengono gestiti i voli, è fondamentale capire il ruolo dei controllori del traffico aereo.
I settori di spazio aereo non hanno una dimensione fissa, ma possono essere accorpati o suddivisi a seconda del traffico. Ad esempio, durante le ore di punta, i settori vengono frazionati in porzioni più piccole per permettere a ciascun controllore di gestire un numero ridotto di voli. In situazioni di traffico ridotto, come di notte, i settori vengono accorpati per ottimizzare le risorse.
In Italia, quando tutti i settori sono attivi, se ne contano 68, distribuiti tra Milano, Roma, Padova e Brindisi.
Tuttavia, non sempre è possibile mantenere tutti i settori aperti, e questo può causare una riduzione della capacità oraria dello spazio aereo, rallentando l’intero sistema.
Separazione minima e sicurezza in volo
Un aspetto da valutare nella gestione del traffico aereo è il concetto di separazione.
Per garantire la sicurezza, ogni volo deve mantenere una distanza minima rispetto agli altri aerei, sia in verticale che in orizzontale. La separazione verticale è di 1.000 piedi (circa 300 metri), mentre quella orizzontale è di 5 miglia nautiche (circa 9,3 km).
Quando uno spazio aereo si satura, diventa impossibile far passare ulteriori aerei senza compromettere la sicurezza. A questo punto, i sistemi di gestione del traffico aereo intervengono per riadattare gli slot e garantire che ogni volo rispetti i limiti di capacità del settore. Questo processo, sebbene necessario, è una delle cause principali di ritardo, soprattutto in situazioni di traffico intenso come durante l’estate.
Fattori che contribuiscono ai ritardi: maltempo, sovraccarico e carenza di personale
Ci sono vari fattori che possono contribuire ai ritardi nei voli, ma tra i più comuni troviamo:
- Maltempo: condizioni meteorologiche avverse possono costringere gli aerei a restare più a lungo in volo, causando un effetto domino sui voli successivi. In caso di temporali o nevicate, alcuni settori dello spazio aereo potrebbero essere chiusi per motivi di sicurezza.
- Saturazione dello spazio aereo: durante i mesi estivi, il traffico aereo aumenta notevolmente. Se un settore dello spazio aereo raggiunge la sua capacità massima, i voli in arrivo dovranno attendere uno slot disponibile, causando ritardi.
- Carenza di personale: la pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto devastante sul settore aereo. Nel 2020 e 2021, molte compagnie aeree e centri di controllo hanno ridotto il numero di controllori a causa della riduzione del traffico. Nel 2024, con il traffico tornato ai livelli del 2019, la mancanza di controllori qualificati è ancora un problema. La formazione per diventare controllore del traffico aereo è lunga e complessa, richiedendo almeno un anno di addestramento. Quando non ci sono abbastanza controllori, i settori devono essere accorpati, riducendo la capacità dello spazio aereo e causando ulteriori ritardi.
Anche le compagnie aeree sono state colpite dalla carenza di personale, con molti voli cancellati o ritardati a causa della mancanza di equipaggi disponibili.
Cosa si può fare per ridurre i ritardi aerei?
Ridurre i ritardi aerei è una sfida complessa, ma ci sono alcune soluzioni che potrebbero migliorare la situazione:
- Migliorare l’infrastruttura del traffico aereo: investimenti in tecnologia e aggiornamenti dei sistemi di gestione del traffico aereo potrebbero aiutare a gestire meglio i flussi di traffico, specialmente durante i periodi di punta.
- Incrementare il personale: accelerare la formazione di nuovi controllori del traffico aereo e aumentare il numero di tecnici qualificati potrebbe alleviare la pressione sui settori più trafficati.
- Pianificazione più accurata: le compagnie aeree dovrebbero pianificare i voli tenendo conto delle condizioni meteorologiche e del traffico aereo previsto, riducendo il rischio di ritardi legati alla sovraccapacità degli aeroporti o degli spazi aerei.
Conclusione
I ritardi nei voli sono una problematica comune, soprattutto durante l’estate, quando il traffico aereo raggiunge livelli altissimi. Le ragioni di questi ritardi sono molteplici e comprendono fattori come maltempo, saturazione dello spazio aereo e carenza di personale.
Comprendere come funziona la gestione del traffico aereo e le difficoltà incontrate dai controllori del traffico può aiutare i viaggiatori a essere più consapevoli delle sfide che si celano dietro ogni volo.
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Fonti: